curiosita colosseo roma i giochi

Al Colosseo gli spettacoli seguivano un ordine ben preciso: al mattino si poteva assistere alle venationes, la caccia agli animali esotici, all’ora di pranzo erano previste le esecuzioni pubbliche e solo nel pomeriggio si lasciava posto ai combattimenti tra gladiatori. Per le venationes venivano portati a Roma animali di ogni genere provenienti dai confini più remoti dell’impero. Si trattava di un’ostentazione di potenza e ricchezza da parte dell’imperatore su tutto il mondo umano e animale, inoltre permetteva alla plebe di ammirare animali che altrimenti non avrebbe mai avuto occasione di vedere. I romani non si facevano scrupoli a catturare ed uccidere questi animali perché consideravano la natura capace di rigenerarsi all’infinito. Per i giochi di inaugurazione indetti da Tito furono sacrificati ben 9.000 animali e 10.000 prigionieri. Questi ultimi venivano fatti entrare nell’arena senza armi né armature e costrutti a misurarsi con leoni, orsi e tigri. Per altri giochi venivano invece impiegati elefanti, capre, cervi, rinoceronti, bisonti, coccodrilli, cammelli e struzzi. I gladiatori erano in genere schiavi, prigionieri di guerra o criminali condannati a morte, tutti personaggi a cui Roma non riconosceva alcun diritto. Vi erano diverse categorie di gladiatori che si differenziavano per equipaggiamento, colpi permessi, propri vantaggi e svantaggi. Nei combattimenti venivano schierate diverse categorie, gli scontri più classici si alternavano a situazioni sempre nuove e più eccentriche che traevano ispirazione da episodi mitologici. Gli spettacoli dei gladiatori terminarono nel 437 d.C.

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